“Il pirata Barbastrisce” debutta al Teatro del Giglio

LUCCA – Nella serata di sabato 19 maggio ha finalmente debuttato al Teatro del Giglio di Lucca l’annunciata e attesa produzione targata Lucca Junior Opera: Il pirata Barbastrisce (The pirate Barbastrisce).

Come già si è avuto modo di illustrare in precedenza, quello del Pirata Barbastrisce è un progetto che stava molto a cuore non solo al Giglio e al direttore artistico Aldo Tarabella ma anche ai suoi sostenitori, non solo perché l’opera è dedicata ai bambini – e quindi volta a promuovere la cultura presso i giovanissimi – ma anche perché il cast, il coro, l’orchestra e il corpo di ballo erano formati quasi esclusivamente da ragazzi, motivo per cui si tratta di un’operazione già di per sé meritoria.

L’opera è frutto di un binomio giù ben consolidato: il librettista Fabrizio Altieri e il compositore Marco Simoni, già noti al pubblico toscano per le opere Si camminava sull’Arno The Lyric Puppet Show, rappresentate con successo al Teatro Verdi di Pisa nel 2014 e 2016. Per Il pirata Barbastrisce Altieri ha creato una fiaba ricca di richiami ai classici per l’infanzia, gustosa (in particolare il secondo atto) e commovente a un tempo; invece Simoni ha ideato una musica che fonde assieme peculiarità del linguaggio dell’opera, del musical e della colonna sonora cinematografica, discostandosi forse un po’ troppo dal mondo operistico in senso stretto, ma elaborando comunque una partitura di estrema raffinatezza, che si segnala anche per la grande intelligenza nell’uso delle combinazioni timbriche. Un merito in più se si considera, come si vedrà tra poco, che Simoni ha dovuto elaborare una partitura operistica eseguibile da un’orchestra di studenti.

Apprezzabile la performance dei due ragazzi protagonisti, pur avendo ambedue voci “da musical”; brava  Teresa Poggiali – interprete di Sharifa – dotata di una voce intensa e piena, capace di competere tranquillamente con l’orchestra in buca, meno invece l’interprete di BikoLeone Marangoni: nel primo atto non si è capito quasi nulla di quel che ha detto/cantato, meglio nel secondo dove se non altro aveva più recitativi e non aveva troppi momenti con l’orchestra.
Ottimo il soprano Antonella Biondo, che qui vestiva i panni della buona Leyla: la sua vocalità flessuosa e aggraziata sposa perfettamente il carattere del proprio personaggio e, sebbene appaia solo in determinati momenti, concentra sempre su di sé l’attenzione del pubblico. Tuttavia, la palma per i solisti va indubbiamente al baritono Ricardo Crampton, interprete del doppio ruolo di Tremenzio (il patrigno dei due protagonisti) e del pirata Barbastrisce «che tutto il mondo atterrisce». In questo allestimento ha dimostrato grande versatilità, nonché le sue eccellenti doti attoriali che gli consentono di coniugare al canto una recitazione coinvolgente ma sempre misurata e ponderata.

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